Presentazione del Servizio
Il progetto si rivolge a minori inseriti in famiglie con difficoltà nella cura e negli aspetti educativi dei figli. Queste difficoltà possono avere svariate sfumature e cause differenti e portare i minori ad avere atteggiamenti deviati e problematiche nel rendimento scolastico o nell’integrazione sociale. Sovente le famiglie d’origine appartengono a categorie sociali più fragili, legate alla scarsità di risorse, tasso di disoccupazione elevato, bassa scolarizzazione, difficoltà di integrazione. Ciò fa sì che le famiglie facciano fatica a prendersi cura dei minori in assenza di un sostegno adeguato, cosa che talvolta, nei casi più gravi, può portare all’allontanamento del minore stesso dal nucleo d’origine.
Tra le problematiche che i minori, specie adolescenti, presentano ci sono:
- disturbi dell’apprendimento scolastico
- disturbi della condotta derivati da carenze affettive o dall'uso e abuso di sostanze
- stupefacenti, dal gioco, dal bullismo.
- disturbi dell’attaccamento (con le figure genitoriali)
- atteggiamenti devianti legati alla carenza affettiva e relazionale
In particolare sono oggetto del progetto di intervento domiciliare:
- minori con disabilità
- minori in affidamento
- minori in famiglia monoparentale
- minori in famiglie naturali particolarmente fragili
Sono questi bambini e ragazzi che hanno figure di riferimento fragili, instabili, ma che se supportate, possono comunque svolgere una discreta funzione parentale ed aiutare i figli a modificare i comportamenti devianti.
Gli interventi domiciliari sono anche rivolti a sostenere le famiglie che prendono in affidamento minori allontanati momentaneamente dalle famiglie d’origine. A tali famiglie deve essere garantito un supporto nel difficile ruolo di “sostituti” dei genitori naturali, specie con bambini o ragazzini particolarmente impegnativi e con disturbi di diverso tipo (derivanti da carenze affettive, disturbi del comportamento, ecc). A tali famiglie va fornito ascolto, aiuto concreto nello stare col minore, e sostegno nella fase di sgancio, quando il minore, se possibile, rientra presso la sua abitazione o intraprende un percorso di autonomia in seguito al raggiungimento della maggiore età.
L'approccio educativo è studiato in maniera individualizzata per ogni minore e nucleo preso in carico, l’approccio è di tipo integrato in collaborazione con gli altri enti pubblici e privati facenti parte della rete di sostegno, rete che è cura dell’educatore potenziare e mantenere viva, collaborando anche con le associazioni sportive, culturali e di volontariato presenti nel territorio di residenza del MINORE.
Ente Committente
L'intervento domiciliare è dunque svolto con il Servizio Sociale di riferimento, l'eventuale servizio di Neuropsichiatra Infantile, eventuale SerD e tutte le realtà già presenti sul caso o che si ritiene possano essere utilmente coinvolte, attraverso la creazione di un progetto individualizzato e successivi e periodici momenti di verifica. Il progetto avrà maggior efficacia se le famiglie stesse ne prenderanno parte attivamente, condividendone gli obiettivi e le modalità di raggiungimento degli stessi.
Equipe e Organizzazione del Lavoro
L’educatore professionale, munito di titolo idoneo, che lavora in un servizio domiciliare:
- ha una buona capacità di ascolto ed empatia, per entrare in relazione profonda con il minore e la famiglia, aspettando con pazienza i tempi necessari all’instaurarsi di una relazione di fiducia;
- dha la capacità di utilizzare strumenti adeguati ed originali per catturare la curiosità del minore e della famiglia per raggiungere gli obiettivi che insieme ci si è dati;
- è in grado di far emergere le competenze e le capacità residue degli individui efar si che se ne sviluppino di nuove;
- ha buone capacità relazionali, sia per lavorare direttamente con l’utenza, sia per gestire i rapporti con le istituzioni coinvolte nel caso;
- ha una buona capacità di lavorare in équipe, per condividere informazioni, confrontarsi e mantenere attiva la rete.
L'educatore lavora con gli adulti di riferimento per aumentare il loro senso di responsabilità nei confronti del minore, potenziarne le competenze attraverso l’ascolto e il loro coinvolgimento attivo nell’intervento. In caso di bambini più piccoli compito dell’educatore è anche quello di aiutare le famiglie ad accudire i figli, aiutando le madri o chi per esse a svolgere al meglio il loro ruolo di maternage e tutela.
In caso di minori e famiglie stranieri è cura dell'educatore sostenere un processo di integrazione prendendo contatti con le associazioni interculturali e mediatori linguistici laddove lo si ritenga necessario.
L’educatore realizza il progetto educativo affiancando il minore nella quotidianità, aiutandolo a trovare possibili soluzioni ai problemi che via via si pongono, cercando di conoscere a fondo il suo contesto di riferimento per poter proporre interventi stimolanti e rispondenti alle sue reali necessità.
Il lavoro dell’educatore si esplica attraverso rapporti diretti con gli utenti, con la scuola e la famiglia, attuando una ricerca continua di risorse ed opportunità di inserimento sul territorio.
L’equipe di lavoro è costituita da un coordinatore, avente funzione anche di educatore e un educatore referente del caso.
L’intervento domiciliare si realizza attraverso la presenza di un educatore professionale al domicilio del minore seguito, e presso le strutture educative e ricreative del territorio e si svolge secondo un progetto condiviso tra i vari operatori della rete (quali assistente sociale, educatore, psicologo) e famiglia con una durata variabile a seconda del caso in oggetto.